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Anisakis, il parassita del pesce azzurro: sintomi, dove si trova, evitarlo

Stephanie

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Il parassita Anisakis chiamato anche parassita del pesce azzurro, è forse poco conosciuto ma facile da incontrare. Io l’ho trovato pulendo delle acciughe e ho pensato che sarebbe stato interessante parlarvene nel blog. Insieme cerchiamo di capire di più sull’Anisakis: sintomi, in quali pesci si trova, come evitarlo.

Cos’è l’ Anisakis e come il parassita può infestare l’uomo?

La presenza di questi parassiti nel pesce è assolutamente normale, perché fa parte del naturale processo ecologico dei principali sistemi acquatici marini (Salvatore Seminara, commissario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia)

E’ un parassita del pesce che possiamo ritrovare nelle carni di molte specie ittiche, in particolar modo è un parassita del pesce azzurro.

Svolge il suo ciclo vitale in ambiente marino, passando da uova, a larva, a stato adulto e riproducendosi fra pesci e grandi mammiferi marini. Può succedere però che il parassita si trovi in un ospite accidentalecome l’uomo, causando un’infezione che può essere anche molto grave.

Parassita Anisakis – Sintomi e terapia

L’uomo mangiando pesci o calamari crudi o poco cotti, può ingerire le larve dei nematodi, responsabili di una malattia nota come anisakidiosi o anisakiasi.

Le larve ingerite in genere muoiono o non danno sintomi, raramente il parassita Anisakis giunge a maturazione negli esseri umani: di norma viene eliminato spontaneamente entro tre settimane dall’infezione. In alcuni casi, soprattutto se vengono ingerite più larve, queste possono invadere la mucosa gastrica o intestinale e causare dolori addominali, nausea, vomito ed occasionalmente febbre. L’infestazione da Anisakis e i suoi sintomi in genere si manifestano in un arco di tempo variabile dall’ingestione di pesce contaminato.

Una volta penetrate nella mucosa ne deriva una reazione infiammatoria, con formazione di un granuloma (accumulo delle cellule del sistema immunitario) che può evolvere nei casi più gravi in ulcere che perforano la parete.

Se nelle forme meno gravi può essere sufficiente una terapia sintomatica, nella maggioranza dei casi si rende necessario un intervento chirurgico per la rimozione delle larve.

Parassita Anisakis – Cottura

Parassita Anisakis

A volte si pensa che con la cottura l’Anisakis muoia e i problemi siano risolti. In realtà non è proprio così.

Anche se sottoposte a cottura,  le larve di Anisakis possono essere pericolose per gli esseri umani. Quando infettano il pesce infatti rilasciano diverse sostanze biochimiche nei tessuti circostanti. Inoltre, si possono quindi verificare manifestazioni allergiche acute, ad esempio orticaria e shock anafilattico, accompagnate o meno dai sintomi gastrointestinali.

L’Anisakis in quali pesci si trova?

A studiare gli effetti che le larve dell’Anisakis possono provocare nell’uomo è il Centro di Referenza Nazionale per le Anisakiasi (C.Re.N.A), che ha sede all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Il Centro, diretto dal dottor Vincenzo Ferrantelli, ha effettuato un monitoraggio, su decreto dall’assessorato regionale alla Salute, i cui risultati adesso sono stati pubblicati. Dalle analisi di circa 8 mila campioni, provenienti da tutte le province siciliane, è emerso che il pesce più infestato da queste larve è la spatola, seguito da suro, sgombro, merluzzo, scorfano e alici. Ma attenzione a non creare allarmismi.

Per i mari italiani quindi l’Anisakis in quali pesci si trova? Ecco un elenco schematico:

  • pesce sciabola o spatola (quasi sempre infestato),
  • sgombro,
  • merluzzo (fam. gadidi),
  • scorfano
  • alici (acciughe),
  • sardine,
  • aringhe,
  • dentice (fam. sparidi),
  • rana pescatrice (fam. lofidi),
  • San Pietro,
  • totani e calamari.

Una pronta e completa eviscerazione permette l’allontanamento del parassita, che potrebbe migrare nelle masse muscolari del pesce.

E’ per questo motivo che per alcune specie ittiche è imposta l’eviscerazione subito dopo la pesca, direttamente sulla barca prima dell’abbattimento.

Parassita Anisakis – Acciughe sotto sale, alici marinate

Dallo studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale è emerso anche che la marinatura, le tecniche del carpaccio e della tartara non rappresentano un metodo sicuro per la bonifica del pesce infestato.

E’ possibile trovare tracce di Anisakis nelle sardine o acciughe sotto sale e nelle alici marinate, perché queste due preparazioni non prevedono la cottura del pesce. Prestare quindi attenzione quando si consumano questi prodotti, affidarsi solo a produttori di fiducia ed evitare nei bambini e in gravidanza. Questo perché il parassita Anisakis porta a sintomi che potrebbero essere pericolosi per la mamma e il bambino.

Parassita Anisakis – Salmone affumicato

Analogamente a quanto detto per la marinatura, neanche l’affumicatura è in grado di uccidere l’Anisakis. Tuttavia, studi recenti dimostrano che questa specie è meno frequentemente infestata dal parassita e questa pare riguardare solo il pesce selvatico.

Sulle nostre tavole in genere arriva solo salmone da allevamento, quindi il pericolo di incontrare questo sgradito ospite è remota, anche se non impossibile.

Parassita Anisakis -Sushi

Parassita Anisakis -Sushi

Per lo stesso motivo anche il sushi è ad alto rischio parassitosi, essendo per lo più a base di pesce crudo. Lo scorso anno il caso di un uomo portoghese di 32 anni amante di sushi è finito sulla rivista scientifica Bmj Case Reports per un’infestazione da Anisakis.

L’uomo, in buono stato di salute, da circa una settimana accusava febbriciattola, vomito e severo dolore addominale. Dopo un attento colloquio dal quale emerge che il paziente ha recentemente consumato sushi, i medici procedono con un’endoscopia gastrointestinale nel tratto digestivo superiore, trovando un parassita filiforme attaccato saldamente a un’area di mucosa gonfia, come si vede dall’immagine sotto.

Un tempo apprezzate da pochi adepti ora anche nel nostro Paese queste pietanze sono gradite a milioni di persone, che affollano ogni giorno i ristoranti giapponesi. Peccato però, che, parallelamente al crescere dei locali specializzati, oggi sono in aumento i casi d’intossicazione legati al consumo di questi cibi.

Non parliamo solo di Anisakis nel sushi, ma anche di altri tipi di intossicazioni legate alla mal conservazione del pesce. Ma questo sarà oggetto di un altro articolo.

Parassita Anisakis – Ostriche

Vorrei spendere qualche parola sul binomio Anisakis-ostriche. Mi sono documentata parecchio per scrivere questo articolo e non ho trovato traccia della documentata presenza di questo parassita nelle ostriche.

I prodotti della pesca da consumare crudi o praticamente crudi che devono essere sottoposti a preventivo trattamento termico di bonifica (abbattimento) per prevenire il rischio di parassitosi sono unicamente i prodotti della pesca derivati da pesci pinnati e da molluschi cefalopodi (seppie, totani, calamari, polpo e similari).


Difendersi dall’Anisakis: cottura o congelamento

Il metodo più efficace è la cottura superiore ai 60° centigradi per almeno un minuto fino al cuore del prodotto. Nel caso di pesce destinato a essere consumato crudo, i ristoranti, i sushi-bar devono avere l’abbattitore termico (strumento in grado di abbassare rapidamente la temperatura degli alimenti), utile per portare il pesce a -20 gradi per almeno 24 ore. Nel caso, invece, di consumo domestico, non avendo l’abbattitore, per evitare l’Anisakiasi si deve congelare il pesce in un freezer (contrassegnato con tre o più stelle) a temperature ancora più basse (-17 gradi) per almeno 96 ore.

Schema riassuntivo per la sicurezza:

  1. Aquistare pesci eviscerati, soprattutto per le specie più a rischio.
  2. Evitare il pesce crudo, ma cuocere almeno a 60-70° C per qualche minuto.
  3. Se si consuma crudo o marinato o non completamente cotto, il pesce deve essere preventivamente congelato per almeno 4 giorni a -17/-18°C, in congelatore domestico corrispondente a tre o più stelle.
  4. Limitare il consumo di prodotti a rischio come le semiconserve domestiche a base di pesce azzurro crudo marinato.
  5. Se si ama il sushi o le crudità, consumarlo solo in ristoranti di fiducia, dove si ha la sicurezza di trovare pesce abbattuto e correttamente conservato.

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Crostini Veloci e Gustosi in 10 Minuti

Stephanie

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In estate non ho molta voglia di stare ai fornelli e preferisco  cibi poco elaborati: la mia tavola abbonda di insalate, pasta molto semplice e di piatti che richiedono poco tempo per essere preparati. Preparare dei crostini veloci non credevo fosse possibile, se non rinunciando al gusto, perché richiedono tempo e tante padelle sul fuoco per essere fatti a regola d’arte.

Non so a casa vostra, ma da noi sono amatissimi e mettono tutti d’accordo: da mio marito ai bambini, passando per il nonno, ognuno ha i suoi preferiti! Sono molto apprezzati anche dagli amici, che specie con la bella stagione ci vengono a trovare e coi quali organizziamo delle cenette informali in giardino, sotto al porticato.

Detto questo, non ho sempre tempo di preparare tutti i condimenti per fare i crostini, ma da qualche mese ho scoperto una soluzione! Vi ho già parlato delle Bruschette veloci in occasione dei mondiali  e oggi vi spiego come utilizzare i preparati 4e4orto di Polli per avere dei crostini perfetti in soli 10 minuti

Come preparare i crostini veloci

Acquistare qualche confezione di vaschette 4e4orto Polli: quelle al Pomodoro e Funghi sono le nostre preferite, ma potete sceglierle anche ai Carciofi e alla Siciliana.

Tagliare il pane e farcire le fette con le salse, completare con mozzarella e mettere 5/7 minuti in forno tradizionale o microonde con funzione grill.

Potete sbizzarrirvi creando delle varianti gustose. Io vi consiglio di provare:

  • alla Marinara: preparato per Bruschette al Pomodoro + acciughe + aglio crudo + prezzemolo
  • alla Romana: preparato per Bruschette al Pomodoro + acciughe + capperi + mozzarella
  • con Tonno e Cipolla: preparato per Bruschette al Pomodoro + tonno + cipolla fresca + mozzarella
  • Piccanti: preparato per Bruschette al Pomodoro + salame piccante + mozzarella
  • Campagnoli: preparato per Bruschette ai Funghi + salsiccia + mozzarella
  • Montanari: preparato per Bruschette ai Funghi + speck + mozzarella
  • Golosi : preparato per Bruschette ai Funghi + gorgonzola + mozzarella
  • Parmigiana: preparato per Bruschette alla Siciliana + mozzarella + origano
  • Delicati : preparato per Bruschette ai Carciofi + prosciutto cotto + mozzarella
  • Rustici: preparato per Bruschette ai Carciofi + salsiccia + grana + mozzarella

…… l‘unico limite è la fantasia!

Qual è il momento ideale per gustare dei crostini veloci?

Bastano 10 minuti, del pane, le vaschette Polli e qualche ingrediente per arricchire il crostino o semplicemente un po’ di mozzarella, per avere degli ottimi crostini misti! Ogni momento è buono, ma queste sono i momenti in cui preferisco prepararli.

Crostini misti, affettati, formaggi e un buon vino o qualche birra, sono un pranzo o una cena semplice e informale da consumare fra amici, tra chiacchiere e risate, in perfetto stile italiano. Non c’è sempre bisogno di improvvisarsi chef, spesso il cibo è un piacere ma anche una scusa per stare insieme in modo semplice e sincero. Terminando la cena con una crostata di marmellata fatta in casa, l’atmosfera da grande famiglia sarà assicurata!

Questa è in assoluto la situazione che preferiamo: cenare fra vecchi amici, coi bambini che si rincorrono attorno al tavolo, mentre condividiamo del buon cibo, del cibo semplice e autentico come autentico e semplice è il sentimento che ci lega gli uni agli altri.

Il clima che regna in questi momenti è molto simile a quello descritto da Luca Sessa in questo video


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Involtini di Bresaola e Yogurt Greco

Stephanie

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Gli involtini di bresaola e yogurt greco sono possono essere preparati come antipasto o come secondo piatto: sono leggeri, ricchi di proteine e poveri di grassi, quindi adatti anche per chi come me segue un regime alimentare ipocalorico per perdere qualche chilo.

Involtini di bresaola e yogurt greco: una ricetta amica della linea

A volte quando si cerca di rimettersi in forma, si fanno tante rinunce a tavola e si finisce per mangiare sempre le solite cose e tutto diventa monotono. Io sono facile alla noia e sono abituata a mangiare prima con gli occhi, quindi per me vedere un bel piatto e variare molto sono aspetti indispensabili per riuscire a portare avanti una dieta.

Nei prossimi giorni cercherò di postare tante ricette gustose e salutari, le troverete tutte nel box “Parliamo di….” al tag DIETA.

Calorie per porzione (6 involtini di bresaola)

Questi involtini sono perfetti per una dieta ipocalorica, visto che una porzione preparato secondo questa ricetta apporta solo 250 kcal (circa). Per porzione si intendono 6 involtini di bresaola e yogurt che vengono consumati come secondo piatto. Per completare il pasto potete aggiungere dell’insalata condita con un cucchiaino di olio extravergine di oliva (10gr) e un panino integrale (50gr), per un totale di un pasto completo di 450 kcal.

Se li utilizzate come antipasto la porzione è di 2 involtini a testa, per circa 80kcal. Non male, vero?


Ricetta per gli involtini di bresaola e yogurt greco

Ingredienti:

Questi sono gli ingredienti per 2 porzioni di involtini di bresaola consumati come secondo piatto oppure per 6 porzioni di antipasto:

  • 12 fette di bresaola tagliata sottile (circa 60gr)
  • 120 gr di yogurt greco 0%
  • 6 mandorle
  • erba cipollina
  • pepe

Preparazione degli involtini di bresaola

Tritare le mandorle e unirle con lo yogurt greco, aggiungendo un po’ di pepe e erba cipollina. Mettere il composto su due fette di bresaola e arrotolare, poi chiudere con due fili di erba cipollina facendo un piccolo nodo.

Potete, per facilitare la preparazione, farvi tagliare 6 fette di bresaola più spesse, così sarà più semplice arrotolarle e creare l’involtino senza paura di romperlo.

Il piatto si presenta molto bene, con un bel gioco di colori e di sapori. E’ ideale anche come antipasto di una cena formale o per un’occasione importante.

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Seppie in umido con piselli e patate

Stephanie

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Le seppie in umido con piselli e patate sono un piatto gustoso e completo, ricco di colore e di sapori, bilanciato e facile da preparare, anche se come me non siete degli chef!

Alla classico abbinamento seppie in umido con piselli, tipico della cucina tradizionale italiana, ho deciso di accostare altri due ingredienti, un po’ per arricchire questa ricetta di pesce, un po’ per renderlo un piatto bilanciato: le patate e le carote. Le seppie in umido con patate sono un ottimo piatto unico, che comprende una parte proteica data dal pesce, una parte di carboidrati per le patate, da una piccola parte di grassi buoni rappresentati dall’olio extravergine di oliva e infine una buona porzione di verdure come carote e piselli, ricche di fibre e preziosi nutrienti.

Le seppie in umido con piselli e patate sono un piatto che piace un po’ a tutti e che si adatta a tante occasioni. E’ un modo semplice di cucinare il pesce in modo salutare, senza rinunciare al gusto. Gli ingredienti sono semplici e, a parte il pesce, sono certa che li avete a disposizione nella vostra cucina ogni giorno. 


La ricetta per le seppie in umido con piselli e patate

Ingredienti

  • 500 gr di seppie
  • 2 carote
  • 2 patate
  • piselli
  • mezza cipolla dorata
  • 200 gr di passata di pomodoro
  • 1 bicchiere di brodo vegetale
  • olio evo, sale, pepe o peperoncino qb

Preparazione

Preparate un fondo con della cipolla tritata finemente, che farete imbiondire appena in un tegame basso e largo. Quando sarà appassita e inizierà a dorare lievemente, aggiungere la seppia tagliata a listarelle. Fatela insaporire a fiamma media-vivace, poi sfumate con un bicchiere di brodo vegetale.

A questo punto ho preferito separare la cottura del pesce da quella delle verdure, in modo da non rischiare di avere patate o piselli spappolate e pesce duro o viceversa.


Quindi aggiungere la passata di pomodoro salata alle seppie e cuocere con coperchio per circa 30 minuti. Nel frattempo pelare e tagliare a tocchetti le patate e le carote e le ho cotte con la vaporiera al microonde. Il tempo indicativo è 7-8 minuti con funzione sesto senso o 10 minuti se non disponete di questa modalità. Fare lo stesso coi piselli surgelati.

Il vantaggio della cottura a vapore è che le verdure restano ben compatte anche se ben cotte, senza il rischio di creare un una poltiglia poco attraente.

Aggiungere un filo d’olio alle verdure e il sale, aggiustare di sale anche la seppia che ormai sarà quasi cotta e unire le verdure, mescolando con delicatezza. Lasciare insaporire e cuocere per altri 10 minuti. Se vi piace, aggiungere un pizzico di peperoncino. Lo spezzatino di seppia è pronto.


Come presentare le vostre seppie in umido con piselli e patate

Adagiate semplicemente in un piatto, avendo cura di variare le verdure e di lasciate i tocchetti belli interi. Accompagnate  eventualmente con del pane abbrustolito.
Giocate coi contrasti di colori, servendo in un piatto bianco, magari con qualche dettaglio di mare, e consumate ben caldo.

Variante per bimbi in svezzamento

E’ possibile sostituire la seppia, se i bambini dovessero avere delle difficoltà a masticarla, con del pesce come coda di rospo o cuore di merluzzo.

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